Leggere che una giornalista del Fatto Quotidiano, Sig.ra Sandra Amurri, per esprimere le sue idee che si discostano dalla linea editoriale dittatoriale dell'equivoco "sull'Affaire" Bonafede-Di Matteo debba ricorrere alla piattaforma social Facebook anziché scriverle direttamente sul proprio giornale mi provoca un senso di delusione ed amarezza, non per lei Sig.ra Amurri, ci mancherebbe, ma per il giornale per il quale scrive.
Ormai il direttore Marco Travaglio che un tempo apprezzavo come giornalista e al quale ricordo il suo motto " Non faremo sconti a nessuno " declamato con la veemenza che lo contraddistingue e che infiammò di passione i nostri cuori, si é ridotto invece ad essere un misero leccapiedi del M5S difendendolo oltre la decenza ed ha perduto completamente l'obiettività e la neutralità che un giornalista dovrebbe possedere sempre, specialmente di fronte a fatti politici di una gravità che non é possibile trascurare e ignorare.
Questo voltafaccia mi colpisce significativamente perché sono un lettore del quotidiano ed anche perché giunge improvviso, inaspettato e violento come l'attuale pandemia da corona virus.
Quali sordidi interessi sta proteggendo per azzerare così repentinamente l'etica del giornalismo per di più indipendente ?
Sempre pronto e solerte a dare in testa a Berlusconi e Renzi e Salvini e Meloni, ed a ragione aggiungo, considerando la personalità e le idee di tali personaggi, ma se nella blacklist si include anche chiunque si azzardi a dire mezza parola contraria o critica sul M5S, allora il significato é univoco: lei é diventato progressivamente nel tempo come un Emilio Fede vulgaris, ma almeno lui aveva il coraggio e la faccia di bronzo di ammetterlo a viso aperto, lei invece si é meschinamente mascherato...sei proprio uno juventino docg !
Padellaro capito l'antifona si é signorilmente eclissato, Feltri lo ha già perduto, se anche Lillo e la Amurri dovessero emigrare verso altre testate resterebbe da solo con lo scanzonato quanto superfluo Scanzi.
Si ravveda !
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